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Man Ray

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  Ho visitato la retrospettiva su Man Ray. Con i ragazzi riflettevamo sul senso del ritratto artistico nell'epoca, di corpi androgini in posa: donne di fisico asciutto, pance piatte e pettinature mascoline; ballerine, attrici, fotografe - libere da vincoli familiari, indipendenti nel proprio sostentamento, emancipate nelle relazioni sentimentali. Curiosa la comparazione fra questo sguardo dietro la macchina fotografica e il ruolo delle muse (Kiki de Montparnasse, Lee Miller) nella pratica artistica di Man Ray, tanto da esserci soffermati sulla figura di Mereth Oppenheim, poliedrica artista, pittrice e scultrice che dopo qualche tempo trascorso quale motivo ispiratore di Man Ray abbandonò l'atelier del fotografo per dedicarsi interamente alla propria carriera. In foto Juliet Browner, ballerina e modella newyorkese che Emmanuel Radnitzky conobbe nel 1940 e sposò sei anni più tardi. Vissero insieme a Parigi una vita tranquilla sino alla morte dell'artista (1976). Abbiamo avuto...

Entanglements

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Domenica scorsa ho visitato Entanglements , la mostra personale dell'artista giapponese Yuko Mohri (1980). Era un bel pomeriggio d'autunno, di grandi colori e sole, il primo giorno al cambio dell'ora. Di queste sue "sculture cinetiche site-specific" mi è piaciuta più di tutte Moré Moré variazione Flow2 , una installazione composta da tubi, sbarre e oggetti d'uso comune attraverso cui un rivolo d'acqua produce il movimento di un cimbalo - a rievocare le riparazioni improvvisate a seguito delle perdite di acqua nelle linee metropolitane di Tokyo. Si capisce bene il significato della parola connessione , di cavi e bobine, sottilissimi fili di nylon ed elettrodi che si infilano a registrare il decadimento organico di alcuni frutti per poi riprodurlo su uno schermo a barre, un pianoforte che suona da solo, con un preciso scarto temporale (incertezza, pensiero?), al ricevimento di impulsi da un video di onde marine sulla spiaggia Belle-Ile de pluie (1886, Claude...

Un estratto

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da "Suzanne", di D.Belloc.  Ringrazio la casa editrice per l'invio dell'opera. "I capelli di Suzanne sono grigi, quasi bianchi. Si è fatta la permanente. Sotto gli occhi piccole rughe orizzontali e verticali, sulle mani delle macchie brune. Hanno aperto un album di fotografie con la copertina di similpelle marrone. Suzanne dice che nella foto dovrebbe avere quattro anni, la donna ventitré e l’uomo forse venticinque. Era il 1933, a Vertbreuil, un paese di una decina di baracche non lontano da Sables-d’Olonne. Dice: Lui, era Nazaire. Non sapeva leggere né scrivere, non parlava molto, era un po’ rozzo, ma con le mani sapeva fare di tutto: costruire oggetti, riparare, tutto. Era un genio, Nazaire. I suoi genitori, non li ho conosciuti. Un giorno sono partiti per il Sudamerica, lasciando il bambino in una fattoria a badare alle mucche, aveva nove anni. E poi più nessuna notizia, a parte una lettera per la nascita di suo fratello Léonce e un’altra per la nascita di Val...

Una fotografia dalla collezione Balene

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Balene /2di7 ٠ 310525 2917x2917, colore, filtrata grafite, (Galaxy A52) StefaniaDeBiasi٠ stampa su carta fotografica lucida 15x15 ٠ Penna gel cancellabile arancione, carta da lucido. Parole: bestiario / fiabe della buonanotte / pesci piccoli e grandi / devoraccontartidellebalene // what is Nature in the city / paesaggio e biodiversità / rewildening

Adriano Olivetti a Cermenate

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Sabato pomeriggio sono tornata in certi luoghi miei antichi per visitare l'asilo Garbagnati a Cermenate, il primo progetto (1935-37) di Cesare Cattaneo appena laureato. Nelle vetrate passava il tempo atmosferico di pioggia e quel freschetto brianzolo tutto autunnale. L'edificio è da qualche tempo oggetto di un intervento di restauro - promosso dagli eredi Cattaneo e dalla direzione regionale Beni Culturali - che ha per scopo la conservazione e la restituzione al pubblico di questo importante esempio di razionalismo architettonico.  Gli spazi dell'ex asilo saranno dedicati a mostre ed eventi culturali. Sino al 26 ottobre i locali già sistemati ospitano la rassegna Architetture olivettiane, una selezione espositiva di disegni e documenti a testimoniare l'impegno e la passione per la progettazione e la realizzazione di strutture residenziali che ha sempre caratterizzato una delle tante anime di Adriano Olivetti. A illustrare alcuni progetti, tra cui l'affascinante ...

L'emicrania

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Ho terminato in fretta questo libricino raffinato, sottile riflessione sulla gioventù e su ciò che comunemente chiamiamo percorso di vita. È bello quando certe piccole letture riescono ad aprirsi e chiudersi nel giro di poche ore, significa che sono state capaci di arrivare all'osso. Giunge a noi “L’emicrania” di Antonio Alatorre (Autlán de la Grana 1922 / Mexico City 2010), eclettico e coltissimo filologo, saggista, critico letterario e traduttore messicano – che mai si era misurato e mai più si misurò con un’opera di narrativa – tramite i figli, artefici di questo recupero postumo. Poco più di cento pagine urgenti (e incompiute) per raccontare un episodio di dejavù che durante una siesta in giardino colpisce Guillermo, una sorta di alter ego di Alatorre. Questo gioco di rifrazioni, da cui poi il protagonista viene risvegliato per grazia della moglie, scesa in giardino a offrire al marito scrittore e professore un gin tonic di fine pomeriggio, riporta il Guillermo/Alatorre agli an...

BIM

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Ieri mattina ho camminato un poco lungo la piazza di BIM, esperimento di rigenerazione e riutilizzo di aree già esistenti a uso "workplace" per aziende ad alto grado di sperimentazione. Il progetto è di Vittorio Gregotti e Piuarch e ha l'obiettivo di riconsegnare alla comunità gli storici edifici Pirelli 10 e Innovazione 3.  Nel Pavillon centrale ha sede l'Innovation Hub di Fondazione Bicocca, l'ente creato da Unimib per coniugare accademia e società a robusta vocazione innovativa.  L'area, ad accesso libero, ospita regolarmente concerti, mostre, mercatini, conferenze, lezioni di attività sportive. Questo è l'aspetto che più mi interessa, la trasformazione di uno spazio lavorativo, quindi definito nella topografia e nell'uso (uffici privati) e nel tempo ("working hours") a luogo di fruizione pubblica e allargata. La tecnica del "retrofitting" crea una straniante e mi pare riuscita continuità fra passato, presente e futuro di questi ...

Due estratti

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da Giù in metrò, società, arti e culture di Luca Gricinella. Ringrazio l'autore per aver acconsentito a questa condivisione.  "Ogni rete metropolitana nel mondo ha qualche stazione diversa dalle altre, con delle peculiarità che la distinguono, spesso ignorate da passeggeri distratti o assuefatti ma a volte sfruttate in maniere imprevedibili. A fare la differenza possono essere, innanzi tutto, le strutture le forme, e qui a Milano si è detto del mezzanino di Porta Venezia, diventato una enorme sala prove per chi danza, e del soffitto a cupola esagonale della stazione di Amendola-Fiera che si è visto varie volte al cinema, come sfondo, soprattutto nei film di Carlo Vanzina. Ci sono altre stazioni con caratteristiche meno appariscenti e una di queste è Lotto, dove il tunnel pedonale di raccordo tra la linea rossa e quella lilla, arrivando dalla prima per passare alla seconda, ha una leggera pendenza. Qui, una volta, mi è capitato di vedere tre ragazzini sui dodici o tredici anni...

Sto leggendo questo libro (di cui hanno già parlato [quasi] tutti)

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Quindi per adesso dico solo che mi pare un libro sul tradimento dell'andar via e sulle modalità del ritorno - tanto vicino al Lem di Return from the stars, anche o forse soprattutto per il paesaggio. Sono curiose e interessanti le citazioni sul partire, come questa: "Il problema delle persone che non se ne sono mai andate di casa, secondo me, è che non sono mai state costrette a diventare qualcun altro". Che non è sempre così vera secondo me, ma fa riflettere, e riporta all'osso che è, cioè alla fantascienza del ritorno (Paradiso terrestre di fatto lo è, di genere fantascientifico) e a dire il vero ogni ritorno lo è, differente dall'immaginato, nel tempo e nel luogo. Però preferivo il titolo originale: State of Paradise. Nella traduzione si è persa la linea della topografia, credo, che invece è molto importante (Florida, the 27th state, 1845 ndr ). Paradiso terrestre, Laura Van den Berg - trad. Marta Olivi, Mercurio Books 2024, 208pp brossura; composizione grafic...

Una fotografia dalla serie Cervia

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Pinarella di Cervia, la piccola pineta . Cervia /1di10 ٠ 290825 3472x3472, colori / no filter (Galaxy A52) StefaniaDeBiasi٠ stampa su carta fotografica lucida 10x13 ٠ Parole: Cervia / Pinarella / colonie / vacanza / ferie // unacasaeunoscivolo  ٠Data in regalo

David Sim in via Beroldo

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Questa mattina ero in via Beroldo, una delle strade scolastiche milanesi a più fresca riforma urbana. Questo spazio pedonale e aggregativo oggi ha ospitato David Sim in conversazione con il pubblico nella presentazione della traduzione italiana del suo libro "Soft City - Building Density for Everyday Life" ( Lettera Ventidue ). Dalla responsabilità sociale che Sim - professore di architettura all'università di Lund e consulente su progetti di strategia urbana - raccomanda per necessità ai professionisti specializzati in architettura urbana agli studi sulle capacità che i bambini sviluppano nell'abitudine al percorso casa-scuola in autonomia e per mezzo di autobus, bicicletta o a piedi, fino alle analisi sulle tipologie abitative degli elettori di Trump e al fenomeno in crescita dell' air rage -  gli episodi di rabbia e violenza da parte dei passeggeri disabituati alla prossimità fisica - con Sim ci si è confrontati su cosa significa vivere in comunità, nella dista...

Ho comperato questo libricino (scritti di J.C.R. Licklider)

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Ha una bella copertina spessa e la prefazione di Luigi Laura, e raccoglie i tre saggi: La simbiosi uomo-computer (1960) Memorandum per membri e affiliati dell'intergalactic computer network (1963) Il computer come dispositivo di comunicazione (JCR Licklider e Robert W. Taylor, 1968) La sinossi della collana Luiss Nautilus, nel risguardo: Scienza, poesia, letteratura, mistica e divinazione - da quando esistono, le persone hanno escogitato molti modi per indagare il futuro, quel momento inafferrabile che studiamo, immaginiamo, sogniamo o temiamo, e che più di ogni ogni cosa ci avvince. I mondi curiosi, stravaganti, razionalissimi o folli raccontati da Nautilus somigliano a diari di viaggio, mappe del tesoro, resoconti di sogni allettanti o di incubi bizzarri e sono il racconto senza tempo di un tempo ancora a venire. Ho sognato una rete intergalattica, scritti su Internet prima di Internet - tre saggi di JCR Licklider, LUISS University Press Nautilus 2025, 112pp brossura; progetto gr...

Andymon

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L'utopia della conquista spaziale riporta al modo che ha la fantascienza - il modo che  dovrebbe avere sempre - di parlare ai lettori nel presente e a proposito del presente. Aggancia le origini storico-letterarie della fiction cosmista sovietica Andymon, a cui appartiene per albero genealogico, ma riesce anche, tramite i piccoli e grandi escamotage di cui il racconto fantastico è di per sé capace, a condurre il lettore lungo la riflessione critica su argomenti coevi, di carattere politico e sociale. In questa storia pionieristica di  bambini-mai-nati , ragazzini in centinaio vengono sistemati ancora embrioni nell'utero di una buia, gigantesca e silenziosissima nave interstellare, per poi essere estratti, cullati e nutriti da balie robot, istruiti da automi-professori nella nudità boschiva di un parco naturale a modo e forma dell'Eden primigenio e infine spediti a colonizzare il pianeta Andymon - lontano migliaia di anni luce dalla madre Terra, di cui non si han...

Una citazione

 L'uomo è fatto così: i ricordi modificano l'equilibrio tra gioia e dolore. Andymon, Angela e Karlheinz Steinmüller - trad. Beatrice Sensini, Del Vecchio Editore, 2025, 504pp brossura / acquisto Buon Ferragosto

Un libro che ho finito: Daikon

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Il what if Daikon: romanzo di guerra ucronico ambientato durante il secondo conflitto mondiale, immagina e ricostruisce lo scenario bellico del Pacifico nel caso in cui l'esercito giapponese fosse riuscito a recuperare big boy , l'ordigno nucleare destinato a Hiroshima, che in questa ipotesi controfattuale si immagina precipitato in terra nipponica per causa di un'avaria al B-29 che lo trasportava. L'ipotesi non è peregrina, date le discrepanze ormai note fra la documentazione relativa ai materiali radioattivi in concreto possesso degli Stati Uniti e le bombe atomiche che il governo americano ha sempre sottoscritto di aver prodotto e utilizzato. L'autore difatti ipotizza che gli ordigni fabbricati dagli americani all'anno 1945 fossero molti più di due - di quei due che effettivamente poi sganciarono, punto di verità incontrovertibile conservato saldo nel romanzo. Una lieve tendenza alla narrazione cinematografica è mitigata dalla precisione nella ricostruzione t...

Una mostra: Dorothea Lange

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Ho visitato la mostra fotografica dedicata a Dorothea Lange. Da settimane desideravo e stasera ho trovato modo. La retrospettiva recupera i tre più importanti reportage a cui si dedicò la fotografa americana (Hoboken 1895 - San Francisco 1965): la cronaca dell'indigenza urbana fra New York e San Francisco, successiva al crollo del 1929, l'inchiesta sulle condizioni di miseria dei migranti dalla Dust Bowl (1936), il servizio sui campi di internamento in cui a seguito dell'attacco a Pearl Harbour furono rinchiusi fino alla conclusione del conflitto mondiale i nativi giapponesi residenti negli Stati Uniti. Non c'è traccia di paternalismo nelle fotografie di Lange, solo uno sguardo acutissimo, che aggiunge all'attenzione verso il particolare, tipica del ritratto, la consapevolezza dell'importanza di paesaggio e dimensione collettiva nella rappresentazione del quotidiano umano. Dorothea Lange, a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi - Museo Diocesano, chiostri di ...

Bomba atomica

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Mercoledì 6 agosto ricorre l'ottantesimo anniversario dei bombardamenti atomici sul Giappone.  Parlare di bomba atomica oggi appare rischioso: occorre badare a tenersi lontani da certe mode del momento. Un bel compendio di saggi abile in questo intento è uscito da poco per Machina Libro (marchio editoriale di DeriveApprodi, basato sul format della omonima rivista Machina) e si intitola Fine di mondo - dentro al rifugio antiatomico da giardino.  Scritta da Pierpaolo Ascari, ricercatore di Estetica presso l'Università di Bologna nel dipartimento di Architettura, questa raccolta affronta in nove agili ma densi capitoletti il tema della percezione del pericolo atomico da parte della popolazione statunitense all'epoca della guerra fredda e del suo riversarsi all'interno di alcune manifestazioni architettoniche, tra cui il bunker. Dai 200mila kit per costruire rifugi da giardino venduti agli americani tra il 1961 e il '62 alla "shelter morality", dalla casalinga...

Una fotografia dalla collezione Balene

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Balene è anche un progetto di rilettura urbana.  Nel contesto cittadino, la pratica dello sguardo paesaggistico si rivolge più alla meraviglia del manufatto che alla presenza del naturale; dove la natura urbana si affacci - ricordo, osservazione, immaginare - spesso essa viene riassunta tramite le coordinate del panorama vegetale. Pesci e altre creature animali abili a muoversi in ogni direzione dello spazio e del tempo segnano invece un sentiero imprevisto. Le balene, giganti emersi dagli abissi marini, prese in fotografia tramite un obliquo sbirciare del caso, riportano alla sospensione del respiro figlia dello stupore e di un certo sentimento. Balene /1di7 ٠ 250225 3422x3422, bianco e nero (Galaxy A52) StefaniaDeBiasi٠ stampa su carta fotografica lucida 15x15 ٠ Bic blu, carta da lucido. Parole: bestiario / fiabe della buonanotte / pesci piccoli e grandi / devoraccontartidellebalene // what is Nature in the city / paesaggio e biodiversità / rewildening  Per chi volesse saper...

Cosa sto leggendo: Albert Speer

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Le memorie di Albert Speer (Mannehim 1905 - Londra 1981), consegnate in dialogo a Gitta Sereny - giornalista e storica britannico/ungherese già autrice del saggio storico su Treblinka "In quelle tenebre" - fra il 1977 e il 1980. Albert Speer fu l'architetto personale di Adolf Hitler e poi ministro degli Armamenti del Reich. Speer  fu processato a Norimberga e condannato a venti anni di reclusione, che spese nel carcere di Spandau.  Il libro uscì per la prima volta nel 1995. Albert Speer, di Gitta Sereny - trad. Valeria Gattei, Adelphi 2025 , pp.1029, 1 imm bn, 46 imm bn fuori testo, brossura / acquisto [libri / 1 / quello che ho conservato]

Per cominciare, una citazione

Le palme che giungevano con le loro cime fino al piano apparivano scosse da un vento rigido e impetuoso il quale ne voltava le foglie tutte nella stessa direzione; ma stranamente, nell'insenatura, le onde livide parevano inseguirsi nella direzione opposta. Una voce lo fece trasalire mentre si affacciava alla balaustra: "Credi che pioverà?" Alberto Moravia, La donna leopardo, Bompiani 2019 Benvenuti. [memoria / 4 / quello che ho perso]