Sto leggendo questo libro (di cui hanno già parlato [quasi] tutti)
Quindi per adesso dico solo che mi pare un libro sul tradimento dell'andar via e sulle modalità del ritorno - tanto vicino al Lem di Return from the stars, anche o forse soprattutto per il paesaggio. Sono curiose e interessanti le citazioni sul partire, come questa: "Il problema delle persone che non se ne sono mai andate di casa, secondo me, è che non sono mai state costrette a diventare qualcun altro". Che non è sempre così vera secondo me, ma fa riflettere, e riporta all'osso che è, cioè alla fantascienza del ritorno (Paradiso terrestre di fatto lo è, di genere fantascientifico) e a dire il vero ogni ritorno lo è, differente dall'immaginato, nel tempo e nel luogo. Però preferivo il titolo originale: State of Paradise. Nella traduzione si è persa la linea della topografia, credo, che invece è molto importante (Florida, the 27th state, 1845 ndr).
Paradiso terrestre, Laura Van den Berg - trad. Marta Olivi, Mercurio Books 2024, 208pp brossura; composizione grafica Francesca Pignataro, copertina (fotografia) Anan Braeley / acquisto

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