Un libro che ho finito: Daikon
Il what if Daikon: romanzo di guerra ucronico ambientato durante il secondo conflitto mondiale, immagina e ricostruisce lo scenario bellico del Pacifico nel caso in cui l'esercito giapponese fosse riuscito a recuperare big boy, l'ordigno nucleare destinato a Hiroshima, che in questa ipotesi controfattuale si immagina precipitato in terra nipponica per causa di un'avaria al B-29 che lo trasportava.
L'ipotesi non è peregrina, date le discrepanze ormai note fra la documentazione relativa ai materiali radioattivi in concreto possesso degli Stati Uniti e le bombe atomiche che il governo americano ha sempre sottoscritto di aver prodotto e utilizzato. L'autore difatti ipotizza che gli ordigni fabbricati dagli americani all'anno 1945 fossero molti più di due - di quei due che effettivamente poi sganciarono, punto di verità incontrovertibile conservato saldo nel romanzo.
Una lieve tendenza alla narrazione cinematografica è mitigata dalla precisione nella ricostruzione tecnico-scientifica e del contesto miliare, in specie nel portare a nudo i luoghi più oscuri dell'eroismo nipponico: la tanto celebrata abnegazione nei confronti del bene pubblico e della comunità si espone, nel romanzo di Samuel Hawley, alla follia dell'esaltazione, al sacrificio dei figli ("In cento milioni mangiano le pietre"), dal totale annichilimento del sé e degli affetti fino all'odio razziale. Se nell'esercito non sono rari gli episodi di mediocrità assurta a posizioni di vertice, di decisioni tattiche dettate unicamente da piccoli screzi d'orto e rivalità fra le varie divisioni - e la storia poco conosciuta del Philopon (letteralmente: "amore per il lavoro"), una metanfetamina distribuita fra i militari si dal 1941 e piaga sociale con più di un milione e mezzo di giapponesi dipendenti ancora nel 1954, anche le pagine relative alle rigide norme in uso in famiglia e nei contesti sociali lasciano spazio a riflessioni sempre attuali.
Tante le referenze nel testo, da filmati a musiche, canzoni di propaganda e cinegiornali, dischi americani, canti popolari. Qui un film recente (2020) sulla ricerca atomica giapponese durante la seconda guerra mondiale, citato dall'autore nella postfazione al romanzo.
ps. il Daikon è una qualità di ravanello giapponese. dalla forma allungata e cilindrica, letteralmente "grossa radice".
Daikon, Samuel Hawley - trad. Sara Crimi e Laura Tasso, Silvio Berlusconi Editore, 2025, 468pp brossura / acquisto

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